Km 0

Perché acquistare prodotti a Km 0?
Quando parliamo di “prodotti a km 0” o anche chiamati “filiera corta” facciamo in genere riferimento a prodotti, di solito generi alimentari, il cui commercio ha luogo in un’area poco distante da quella di produzione.
I vantaggi che derivano dalla filiera corta sono numerosi e sono legati non soltanto nella riduzione di fattori relativi all’inquinamento e al riscaldamento del pianeta, come ad esempio l’emissione di anidride carbonica causata dai trasporti e l’utilizzo di imballaggi nella fase di distribuzione, ma anche nell’opportunità di acquistare prodotti provenienti dai nostri territori, sicuramente più freschi e, di stagione e che non hanno smarrito le proprietà organolettiche a causa di interminabili viaggi. Chi decide di acquistare prodotti alimentari a km 0 fa una scelta senz’altro più sostenibile, più conveniente ed in grado di sviluppare anche le piccole realtà locali.
Il km 0 sta diventando, dunque, una nuova prospettiva con cui ci si sta approcciando agli acquisti, tentando di sposare una filosofia di più ampio respiro, nella quale ogni consumatore è consapevole dell’urgenza di fare una scelta, al momento dell’acquisto, che valuti anche fattori diversi dalla vuota propaganda pubblicitaria con cui le medie-grandi aziende sponsorizzano i loro prodotti. Per coloro che intendono far propria questa filosofia del Km 0 non resta che imparare come acquistare prodotti e alimenti che provengano dalle realtà a loro vicine.
Mangiare a Km 0 è diventata ormai una tendenza sempre più comune anche da noi in Italia dove, insieme ad un aumento di coscienza ecologista, pare emerga anche il buon senso di cercare la qualità negli alimenti acquistandoli vicino a casa.
D’altro canto, come afferma Al Gore “E’ stato stimato che un pasto medio percorre più di 1.900 km per camion, nave e/o aereo, prima di arrivare sulla nostra tavola, quindi è molto più ragionevole comprare alimenti che non devono fare tutta quella strada perché ci vogliono più calorie di energia per portare il pasto al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali, senza contare gli effetti sull’atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall’emissione di gas ed effetto serra”.

Cosa intendiamo per prodotti a Km 0?
I “prodotti a Km 0″, definiti anche in maniera più tecnica “a filiera corta”, sono quei prodotti locali, di solito alimentari, che vengono venduti in un’area distante pochi chilometri da quella di produzione. Si tratta, quindi, di un’alternativa al sistema di commercializzazione di alimenti tipico della grande distribuzione organizzata. Il sistema a filiera corta mira ad una diminuzione dei passaggi che intercorrono tra il produttore ed il consumatore, come avviene nel caso dei GDO, determinando anche una drastica riduzione dei costi di trasporto e di vendita.
Acquistare generi alimentari a km 0 significa non solo risparmiare, ma anche favorire la sostenibilità ambientale e contribuire alla valorizzazione delle realtà locali e dei sapori tradizionali.
Numerosi sono i vantaggi derivanti dalla filiera corta, a cominciare dalla riduzione di elementi che favoriscono l’inquinamento e il riscaldamento globale, quali l’impiego di imballaggi per la distribuzione o l’emissione di anidride carbonica per il trasporto delle merci, fino ad arrivare alla possibilità di promuovere prodotti regionali e della tradizione nostrana, più freschi e di stagione, e che pertanto non hanno perso le proprietà organolettiche a causa di lunghi viaggi.
La spesa di prodotti a Km 0 sta diventando un’abitudine sempre più diffusa anche in Italia dove, accanto allo sviluppo di una coscienza ambientalista, sembrano crescere anche il buon senso e la voglia di trovare la qualità degli alimenti comprandoli vicino a casa.

Quale vino accompagnare agli antipasti? Ecco qualche consiglio!
Gli antipasti sono un momento davvero importante in ogni cena che si rispetti e bisogna studiare i particolari con cura… cercando di abbinare al meglio i prodotti, magari a Km 0 che serviremo a tavola, con i vini giusti, per esaltarne il gusto!
Con le carni fredde e gli affettati non impiegate vini troppo fini, poiché il loro sapore risulterebbe alterato. Servite piuttosto un vino bianco schietto (Vernaccia di San Giminiano, Torgiano Bianco, Sauvignon del Collio), un rosato (Lagrein, Chiaretto) o un rosso giovane e fresco (Bardolino o Lambrusco)… senza dimenticare secondo la stagione un vino novello.
In caso di antipasto di Paté e terrine: se sono grassi, servite senza esitazioni un rosso giovane o un bianco molto secco e pieno, affinato in barrique. Le terrine di carne si abbinano perfettamente con vini rossi corposi; i paté di selvaggina, con vini rossi robusti; i paté tartufati, con i Riesling. Il fois gras reclama un Gewürztraminer o un Tocai, che sono vini generosi, robusti e corposi. Gli audaci cercano il contrasto con un bianco secco invecchiato o con un bianco abboccato.
Se la vostra scelta ricade su un antipasto di verdure, possiamo sottolineare che vini e verdure non costituiscono accoppiamenti ben assortiti, soprattutto quando il condimento è rappresentato da salse a base di aceto, aglio e spezie. Si può quindi evitare il vino oppure affidarsi a un Sylvaner o a un Pinot bianco, due vini morbidi ma nervosi, di equilibrata semplicità, che si abbineranno assai bene anche ai frutti di mare. Un Gavi o un Verdicchio di Jesi, costituiscono un vivace accompagnamento per il pinzimonio.